Come prendersi cura di un cavallo nel maneggio
Ogni cavaliere sogna di possedere un giorno un proprio cavallo, ma si tratta di un impegno di non poco conto, visto che il cavallo richiede cure e attenzioni quotidiane. In alcuni casi, le scuderie garantiscono un livello di assistenza minima ai cavalli ospitati, occupandosi della loro alimentazione e lasciandoli liberi per alcune ore al giorno in un’area recintata. Ma se si amano davvero questi magnifici animali si deve avere del tempo a disposizione per occuparsene in prima persona, in modo che il cavallo stia sempre in buone condizioni di salute e che si instauri tra cavaliere e animale un rapporto di reciproca fiducia e rispetto.
Le operazioni di cura di un cavallo comprendono l’alimentazione quotidiana (in alcuni casi effettuata dal personale della scuderia), la pulizia del mantello e dello zoccolo, il controllo dello stato di salute e gli allenamenti. Per la pulizia del mantello e dello zoccolo occorre avere un kit di accessori e prodotti per i cavalli che venga utilizzato solo dal nostro esemplare. Scambiare spazzole, striglie o – peggio ancora – sottosella con gli altri cavalli significa facilitare in modo impressionante il passaggio di infezioni e micosi da un esemplare all’altro. Ogni cavallo, perciò, deve avere il suo kit di prodotti e accessori, che inoltre dovranno essere conservati e puliti con cura per non fa proliferare i batteri, utilizzando se possibile un prodotto antisettico.
La pulizia del manto del cavallo inizia con l’operazione di strigliatura, che avviene appunto con la spazzola detta “striglia”. Si tratta di una spazzola dalle setole rigide in ferro o gomma che riesce a rimuovere le incrostazioni e la sporcizia dal manto. La strigliatura assolve anche alla funzione di massaggiare la muscolatura e riattivare la circolazione del cavallo, specie dopo un periodo di inattività o di sforzo intenso. Per strigliare si compiono piccoli movimenti circolari dal collo alle gambe dell’animale.
Dopo aver strigliato il cavallo, occorre pettinare il manto con un’altra spazzola di dimensioni più grandi, che andrà passata dall’alto in basso per pettinare il manto. L’ultima fase prevede l’utilizzo di uno spray lucidante e un’ultima energica spazzolata.
Il muso e i genitali devono essere puliti a parte, usando due spugne differenti. Sul muso, la spugna dovrà essere passata con delicatezza su occhi, bocca e narici, mentre per la pulizia dei genitali basterà sollevare la coda e passare un colpo di spugna.
Si raccomanda di non usare la stessa spugna per le due operazioni. Le spugne devono inoltre essere lavate spesso con l’utilizzo di prodotti antisettici per non favorire il proliferare di germi e batteri.
Il ciuffo e la criniera possono essere spazzolati con una spazzola per i capelli, ma con molta attenzione per non strappare i crini. La coda, che potrebbe presentare più nodi, può essere trattata con un balsamo specifico a secco e quindi pettinata usando le stesse accortezze della criniera.
Non bisogna dimenticare la cura dello zoccolo. Si tratta dell’unghia del piede del cavallo e, per quanto resistente, ha bisogno di cure con attrezzi e prodotti specifici per far sì che non si infetti e imputridisca. Prima e dopo ogni uscita, è essenziale grattare via la sporcizia accumulata o incastrata come terra, fango o residui vari. Lo zoccolo va poi cosparso mediante un pennellino con un grasso specifico che lo manterrà idratato e sano. Se lo zoccolo appare piuttosto secco, si può applicare il grasso più volte al giorno.
Per controllare lo stato di salute del cavallo, il cavaliere deve conoscerlo così bene da accorgersi subito di problemi anatomici o di un atteggiamento diverso dal solito dell’animale, atteggiamento che potrebbe indicare uno stato di malessere dovuto a qualche malattia. Se le operazioni basilari di cura e soccorso possono essere svolte anche da cavaliere, per problemi più gravi è opportuno chiamare subito il veterinario.
Infine, ricordiamo che il cavallo soffre a stare rinchiuso tutto il giorno ed ha bisogno di uscire almeno una volta al giorno. Dedicategli il vostro tempo e cavalcate con lui quotidianamente, o assicuratevi almeno che il maneggio presso cui è scuderizzato lo lasci muovere ogni giorno. Un cavallo che passa le sue giornate fermo nella sua stalla non è solo infelice, ma è anche a rischio per quanto riguarda l’addestramento e la collaborazione alla cavalcata.